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Le caratteristiche del caffè secondo recenti studi americani
Il caffè è una delle bevande più diffuse e amate in tutto il mondo ed è ottenuta dalla macinazione dei semi di alcune specie di piccoli alberi tropicali appartenenti al genere Coffea parte della famiglia botanica delle Rubiacee. Fino al XIX secolo non era certo quale fosse il luogo di origine della pianta del caffè; successivamente, vari studi, hanno confermato che la prima specie è stata la Coffea arabica una pianta originaria dell’Etiopia dove il caffè viene chiamato “buna”. Il caffè si poi diffuso nel Sudan sud-orientale, nel Kenya settentrionale nello Yemen e poi in tutto il mondo.
Da un punto di vista chimico, il caffè risulta essere una miscela di carboidrati, lipidi, aminoacidi, vitamine, composti fenolici e alcaloidi. Questi ultimi comprendono soprattutto la caffeina, antagonista dell’adenosina, inibitore del sistema nervoso centrale, ed ha un effetto stimolante sull’organismo. Per tale motivo il caffè presenta delle caratteristiche eccitanti e, quindi, viene sconsigliato a coloro che soffrono di disturbi cardiovascolari e di ipertensione. Nella maggior parte dei casi però non viene sconsigliato del tutto per la salute; medici ed esperti consigliano un suo consumo moderato, che non superi una determinata soglia giornaliera.
È opportuno perciò evidenziare, grazie a dei recenti studi americani, i pro e contro legati al consumo della caffeina.
I punti a favore del caffè riguardano:
- La riduzione al rischio di diabete mellito o di tipo due assumendo almeno sei tazzine al giorno (una tazzina contiene una quantità di caffè che varia dai 50 mg se ristretto ai 80 mgquando viene preparato con la moka). È stato confermato per il 54% degli uomini e per il 29% delle donne che però avevano già la patologia precedentemente citata. Quindi è comunque consigliato prendere delle dosi moderate.
- La lotta ai radicali liberi grazie alle numerose sostanze antiossidanti come l’acido clorogenico. I 50 ml di caffè ne possono contenere una quantità che va dai 18 ai 90 mg ed è consigliabile, per aumentare questa sua funzione positiva, di aspettare almeno due ore dal risveglio mattutino per assumere la caffeina.
- Miglioramento della memoria e delle capacità cognitive assumendo quantità di caffè alla mattina presto sia in età giovane che adulta. Vari test di apprendimento hanno dimostrato una performance migliore in individui abitudinari all’uso del caffè rispetto a coloro che ne usano poco o per niente.
I contro invece riguardano:
- Il peggioramento dell’osteoporosi che può essere provocato bevendo più di due tazzine al giorno perché dosi troppo elevate rischiano di ridurre l’assorbimento di calcio e aumentare il rischio di fratture. Per questo motivo si consiglia, qualche volta, di aggiungere anche del latte.
- L’aumento di rughe nonostante la presenza di composti fenolici antiossidanti. L’uso della caffeina dovrebbe essere associata ad una costante assunzione quotidiana di acqua, preferibilmente naturale, legumi, frutta e verdura.
- L’insorgenza di gastrite, ulcera peptica o altre patologie legate all’apparato gastrointestinale poiché accentua l’insulto alla mucosa gastrica ritardandone l’eventuale riparazione. La caffeina è nota per la capacità di allentare la tenuta dello sfintere gastro-esofageo, che impedisce la risalita del contenuto gastrico nell’esofago; di conseguenza, il caffè non andrebbe consumato, o eventualmente sostituito con quello decaffeinato.
È importante sottolineare che la caffeina è presente non solo nel caffè e in altre bevande o alimenti, ma anche in alcune specialità medicinali, ad esempio contro la cefalea.