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Le ripercussioni psicologiche da Covid-19: il supporto della telemedicina per la cura della salute mentale
Aumentano in Italia le conseguenze psicologiche della pandemia da Covid-19.
Health online ha pubblicato degli articoli sul tema e oggi pone l’accento su uno studio pubblicato su “Scientific Reports” che evidenzia la necessità di tenere conto delle conseguenze psicologiche della pandemia e dell’isolamento e suggerisce di fornire un supporto tramite i servizi di telemedicina.
Le misure adottate per prevenire la diffusione del Covid 19 hanno avuto un enorme impatto a livello personale, sociale ed economico. Precedenti ricerche sull’impatto psicologico della pandemia hanno rivelato un aumento di ansia, depressione e sentimenti di angoscia; tuttavia, questi studi sono stati condotti su campioni non rappresentativi della popolazione raggiunta attraverso i canali dei social media.
Il recente studio, pubblicato su Scientific Reports di Nature e realizzato nel giugno 2020, ha invece indagato gli esiti personali, sociali ed economici dell’epidemia e del lockdown sulla nostra popolazione, tra le prime ad affrontare l’emergenza.
Per la prima volta lo studio ha valutato l’impatto psicologico del COVID-19 su 6700 individui italiani, rappresentativi della popolazione italiana in termini di età, sesso e aree geografiche, rivelando punteggi più alti di sintomi depressivi nelle donne, nei giovani adulti, nelle persone segnalare l’incertezza professionale e lo status socio-economico. È stata trovata una correlazione positiva anche per gli individui che vivono da soli, coloro che non potevano uscire di casa per andare a lavorare e le persone con un caso di COVID-19 in famiglia, mentre la regione di residenza non era un predittore significativo di sintomi depressivi. Questi risultati sottolineano l’importanza di considerare gli effetti psicologici del COVID-19 e di fornire supporto alle persone che cercano cure per la salute mentale con l’implementazione di un approccio olistico che consideri sia la salute fisica che mentale e il benessere. “La società nel suo insieme – si legge nelle conclusioni dello studio – e in particolare i gruppi vulnerabili come i bambini, gli anziani, le persone con disturbi di salute mentale esistenti e gli operatori sanitari in prima linea, chiedono sostegno per superare questo momento difficile. I prossimi mesi saranno caratterizzati da incertezza, insicurezza finanziaria e preoccupazione, quindi è fondamentale fornire aiuto attraverso cure di salute mentale che potrebbero anche utilizzare la telemedicina. In effetti, le interazioni online possono promuovere un senso di connessione e migliorare il benessere psicologico”. Lo studio sottolinea l’importanza dei servizi di telemedicina per la cura della salute mentale in questo periodo da pandemia da Covid-19. La telemedicina, ovvero l’erogazione di servizi sanitari con l’utilizzo di tecnologie informatiche e internet per uno scambio di informazioni tra medico e paziente utili alla diagnosi, al trattamento e alla prevenzione delle malattie, dal mese di dicembre è entrata a pieno titolo nel Servizio Sanitario Nazionale grazie alla firma del Ministro della Salute alla Conferenza Stato-Regioni sulle Linee guida nazionali. Proprio durante la pandemia c’è stata una “riscoperta” della telemedicina che fino a quel momento faticava a decollare. Si è capito che i servizi forniti da remoto offrono un supporto fondamentale per i pazienti e rappresentano uno strumento di prevenzione importante che punta altresì ad alleggerire il carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Dal 2017 in Italia è presente Health Point S.p.A., azienda leader nel panorama nazionale nello sviluppo e nell’erogazione di servizi sanitari e in telemedicina. È controllata da Health Italia S.p.A, società quotata sul mercato AIM Italia, tra le più grandi realtà indipendenti del mercato italiano che operano nella Sanità Integrativa.
L’obiettivo di Health Point, sin dalla costituzione, è quello di diffondere una nuova percezione della salute, non più legato alla semplice assenza di malattia, ma da intendere come un modus vivendi che conduce a un reale e concreto senso di benessere complessivo. Durante la pandemia, proprio per limitare il più possibile gli spostamenti e favorire l’interazione medico-paziente, Health Point ha aperto la piattaforma My Digital Health e ha recentemente lanciato l’App My Digital Health con la quale è possibile prenotare ed effettuare direttamente dallo smartphone una televisita o un consulto telefonico con lo specialista, in modo semplice, veloce e smart. L’App scaricabile gratuitamente da App Store e da Google Play, è l’ultimo strumento di supporto messo in campo da Health Point per rendere i servizi sanitari offerti molto più accessibili e disponibili on demand.
“L’obiettivo dello sviluppo di un’app intuitiva e facile da utilizzare – ha spiegato la dottoressa Fiorini in un’intervista pubblicata sull’ultimo numero del magazine Health Online – è quello di proporre agli utenti assistenza sanitaria a 360° sfruttando lo strumento fondamentale e che ha da sempre caratterizzato il modello Health Point: la telemedicina. Con l’App My Digital Health abbiamo voluto rendere più veloce e accessibile il concetto di assistenza sanitaria a distanza: una vera e propria clinica virtuale in cui poter effettuare delle visite da remoto con gli specialisti del network Health Point tramite il servizio di televisite multispecialistico, la compilazione di un questionario anamnestico al fine di fornire informazioni di base utili agli specialisti; condividere referti e avere a disposizione un archivio sanitario personale, monitorare i principali parametri fisiologici da remoto, il tutto nel pieno rispetto delle normative sulla privacy”.
La tecnologia rappresenta oggi uno strumento fondamentale nella vita quotidiana “a maggior ragione nell’ambito della salute. La telemedicina, alla luce anche di quanto emerso dalla recente conferenza Stato-Regioni, non va più intesa come una nuova disciplina medica bensì come una nuova modalità, più efficiente e più rapida, di fare ciò che si è sempre fatto, sfruttando proprio l’ausilio della tecnologia. Pensiamo ad esempio alla possibilità di avere accesso allo storico clinico di un paziente e monitorare costantemente il suo stato di salute: questa possibilità ci permette di conseguenza di intervenire più velocemente e di offrire assistenza continua. Tutto ciò si traduce in un sensibile miglioramento sia della qualità della vita dell’assistito, che si sente più tutelato, sia delle condizioni di lavoro del personale medico, che accede più facilmente alle informazioni sanitarie del paziente”.